Nazionali Giovanili
Italia U21, Casadei: “Con la Nazionale azzurra sento l’odore di casa”
Le parole del centrocampista della Nazionale Under 21
Ci sono i Casadei che in Romagna hanno fatto la storia e che la Romagna – con la loro musica – l’hanno resa famosa in Italia e non solo. Cesare ha la stessa missione, attraverso il pallone: da qui è partito che era bambino, qui è tornato da calciatore, trovando il giorno giusto per segnare il suo primo gol con la maglia dell’Italia U21, dopo averne fatti sette al Mondiale Under 20, sempre da centrocampista e sempre con Carmine Nunziata allenatore. C’erano almeno 15 persone, tra parenti e amici di Cesare, venerdì al ‘Manuzzi’ di Cesena, più 4.000 spettatori che hanno urlato il suo nome al momento del gol che ha sbloccato Italia-Lettonia e che si sono alzati in piedi quando Nunziata lo ha richiamato in panchina.
Come Prati, anche Casadei – cresciuto nel vivaio bianconero – è stato raccattapalle, ma anche tifoso, portato allo stadio da papà Davide e mamma Elena. A casa c’è una maglia di Andrea Tabanelli, ex giocatore del Cesena e ora dj, cimelio del tempo che fu.
Il racconto di Casadei ai canali della FIGC
Segnare con la Nazionale è meraviglioso, farlo a casa lo è ancora di più Forse al ‘Manuzzi’ avevo giocato qualche partita da piccolino con le giovanili del Cesena, ma di questo livello mai. Le due maglie di questa partita le darò ai miei fratelli, Ettore ed Edoardo. Ieri erano anche loro in tribuna, e non era scontato perché Ettore vive e studia in America, ma trovandosi in Italia non poteva mancare.
Casadei: un po’ di Italia in Inghilterra
Dopo la vittoria sulla Lettonia, il ct Carmine Nunziata ha concesso mezza giornata di stacco prima di riprendere il cammino della sua U21, impegnata martedì contro la Turchia alle ore 18:15 allo Stadio Paolo Mazza di Ferrara. Siccome Cesenatico non dista molto da Milano Marittima, è facile intuire dove l’abbia passato il poco tempo libero il ragazzo del Chelsea.
Vivendo in Inghilterra, ho poco tempo per tornare. Mi basta essere in ritiro con la Nazionale, vicino Milano Marittima dove sono nato, per sentire l’odore di casa. Riesco a scendere ogni tanto, ma è più facile che vengano i miei genitori a Londra: spesso anche con i cappelletti o un pacco di piadine in valigia… Posso sembrare noioso, ma in realtà sono sempre concentrato e non mi rendo conto di come le cose stiano cambiando: la mia vita è rimasta la stessa, sono ancora all’inizio della mia carriera e ho tante cose davanti a me. A Londra vedo i film e la tv solo in inglese, perché devo perfezionare la lingua. Sono arrivato in Inghilterra con inevitabili difficoltà e devo ringraziare Jorginho, Aubameyang e Thiago Silva per avermi aiutato, ora dopo un anno e mezzo va meglio ma devo pensare e parlare in inglese, anche perché l’italiano penso di saperlo abbastanza bene…
Il legame con Fabbian
Gol da centrocampista d’inserimento il suo, così come per la seconda realizzazione azzurra, che porta la firma del compagno nonché amico: Giovanni Fabbian. Ai tempi delle giovanili dell’Inter condividevano l’appartamento; ieri hanno condiviso la presenza nel tabellino. Nella hall dell’hotel che ospita l’Italia, durante la chiacchierata con Casadei, passa Fabbian: i due si sorridono e si capiscono al volo, come vivessero ancora sotto lo stesso tetto.
Le nostre strade, almeno quelle da coinquilini, si sono divise, ma restiamo legatissimi, come con altri compagni della Primavera dell’Inter. Abbiamo ancora una chat dove ogni tanto ci scriviamo.
Casadei, troppa pressione addosso?
Intorno, però, l’attenzione sul centrocampista del Chelsea (tornato a Londra a gennaio dopo metà stagione in prestito al Leicester) è cresciuta vertiginosamente.
Questa pressione non la sento, cerco sempre di fare del mio meglio con la consapevolezza di non aver fatto ancora niente. Anzi, cerco sempre di migliorarmi.
La motivazione della Nazionale maggiore
Luciano Spalletti, impegnato con la Nazionale maggiore nella breve tournée negli Stati Uniti, ha dimostrato di avere grande attenzione verso i giovani.
Questa è una cosa è estremamente motivante per tutti noi – risponde Casadei – Sapere che il mister della Nazionale ci segue è stimolante, perché quella maglia è il sogno di tutti. Un sogno, ma anche una responsabilità: perché tutti quei bambini che ieri ci hanno acclamati ci vedono come degli esempi. E noi dobbiamo esserlo sempre.
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