Napoli
Tra doti tecniche e mentalità d’acciaio, Valerio Labriola è la certezza del centrocampo
Alla scoperta del centrocampista capace di trascinare i partenopei verso l’alto.
Foto: Martina Cutrona
Con appena tre successi in 21 giornate prima dello stop forzato, il Napoli stenta a racimolare i punti necessari alla permanenza nella massima serie. Tuttavia, la squadra partenopea può contare sul suo centrocampista di talento, luce nell’oscurità dall’esemplare forza di carattere. Valerio Labriola si afferma sempre di più all’interno della rosa, e gli ci vorrà ben altro per fermarsi.
Il centrocampista classe 2001 nasce ad Ercolano, in provincia di Napoli. Cresciuto con la maglia azzurra, approda in Primavera nella stagione 2018/2019. Le sue grandi capacità nel dribbling e gli inserimenti ben azzeccati ne fanno un giocatore offensivo particolarmente temuto nelle file avversarie. Ma è sotto la guida di Roberto Baronio, il suo primo allenatore in Primavera, che si rivela un centrocampista di spessore capace di ricoprire più ruoli.
Trascinatore della squadra, non esita a prenderne il commando quando è necessario. Sfrutta la sua ottima visione di gioco per mettere i suoi compagni in condizioni di tirare e si dimostra anche particolarmente abile sui calci piazzati. Ne possiamo trovare un esempio significativo nella partita disputata sul campo del Genoa proprio in questa edizione 2019/2020. Contro i rossoblù infatti, Labriola ha esaltato le sue qualità non solo segnando un gol preziosissimo, ma mettendo anche lo zampino sulla rete che ha permesso agli azzurri di chiudere il match: un calcio di punizione battuto alla perfezione che costringe il portiere ad impegnarsi per respingere il pallone, facilitando così il compito di Sgarbi che non può sbagliare davanti alla porta.
Oltre alle evidenti doti tecniche, è importante soffermarsi sulla volontà di ferro che ha sviluppato il giocatore nel corso degli anni. A modellare questa sua forza mentale sono state due vicende infelici: un primo infortunio che si dichiara ai tempi dell’Under 17 e che costringe l’allora capitano a lasciare campo e compagni ed un altro, più grave, avvenuto nell’estate 2018, una rottura del legamento crociato che lo tiene lontano dai campi per la prima metà della stagione.
Ma al suo ritorno, ben lontano dall’essersene scordato, Roberto Baronio punta sul talentuoso calciatore e sfrutta le sue numerose qualità per dare sostanza al suo centrocampo. I risultati sono ottimi: poche giornate dopo il rientro, Labriola riesce a ritagliarsi un posto da titolare. Dopo la partita disputata e vinta contro il Palermo che segna la fine del suo incubo, parteciperà a ben 12 partite di campionato. Se nel finale di stagione i risultati del Napoli oscillano tra alti e bassi, Labriola ne approfitta per consolidare il suo ruolo all'interno del centrocampo e diventa dall’inizio della stagione successiva una certezza per Baronio, e, dopo l’esonero a metà gennaio, per il nuovo allenatore Giuseppe Angelini. Anche in questi tempi bui, è spesso l’ultimo ad arrendersi e gareggia d’ingegno per rendersi pericoloso.
È ancora presto per poter pensare ad una convocazione in prima squadra, tuttavia Labriola ha già avuto un assaggio del massimo livello. Nell’estate 2019, si guadagna infatti una convocazione per partecipare al ritiro degli azzurri a Dimaro insieme ad Ancelotti e compagni. Un bel premio per un ragazzo che non si è mai arreso davanti agli ostacoli: per lui, l’avventura è appena iniziata. E, sempre che abbiano l’occasione di tornare in campo, potrebbe anche aiutare il Napoli a rifiorire.
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