Primavera 1
Marco Molla, il portierone del Bologna di nome e di fatto
L’estremo difensore rossoblu ai raggi X
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Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. Il Bologna Primavera sembra aver colto e trasformato questo input nel migliore degli output.
Appena un paio di stagioni fa, i giovani rossoblu subiscono la retrocessione nel Campionato Primavera 2, abbandonando la massima categoria. La società comprende il momento e decide di sfruttarlo come trampolino di lancio, iniziando ad investire nella squadra con intelligenza e lungimiranza. Così un anno dopo, a fine stagione, la squadra di Emanuele Troise si ritrova a festeggiare l'agognata promozione in seguito alla vittoria di un Campionato dominato in lungo e in largo.
La musica sembra cambiata rispetto a due stagioni prima. La squadra si rinforza, subisce cambiamenti ed in estate accoglie ulteriori nuovi innesti. Arrivano Cangiano (Roma), Juwara (Chievo), viene riscattato Koutsopias (Entella) e oltre alle eccellenti conferme (su tutti capitan Mazza), vengono promossi alcuni Under 17 come Baldursson e Marco Molla. Il primo ha esordito in Serie A quest'anno lanciato da Mihajlovic, il secondo si è fatto conoscere dopo un eccellente mondiale disputato tra i pali dell'Under 17 italiana, ma sembra tutt'altro che un fuoco di paglia. Andiamolo a conoscere!
GLI INIZI E L'APPRODO A BOLOGNA – Nato a Sesto Fiorentino vicino Firenze, quasi 18 anni fa, è qui che Marco Molla comincia a tirare i primi calci al pallone nella Sestese Calcio. Inizia come difensore centrale, salvo poi essere spostato in porta su consiglio dell'allenatore che ne aveva intuito le qualità fisiche e tecniche. All'età di 12/13 anni passa al Prato dove continua il suo percorso di crescita, fino a fare il salto di qualità dopo una stagione fantastica da sotto età con l'Under 17. Insieme ai suoi compagni raggiunge la finale scudetto, persa poi contro il Pordenone. Il Bologna lo nota e nell'estate del 2018 lo porta in Emilia. Cambiare città, compagni, amici e stare una anno lontano dalla propria famiglia in convitto non è cosa facile, specie se hai 16 anni. Il ragazzo però ha le idee chiare, è determinato. Sa che per fare il calciatore bisogna essere pronti a compiere dei sacrifici e queste esperienze sono il miglior modo per crescere. Il porto di attracco poi è più che consolatorio: Bologna. Città e società splendida che lo ha accolto a braccia aperte, facendolo sentire subito parte della famiglia.
LE CARATTERISTICHE – Alto 192 centimetri, mostra una prodigiosa agilità tra i pali che gli consente di arrivare bene sui palloni bassi, tanto quanto su quelli alti, compiendo spesso interventi degni… del nome.
Allievo di maestro Pagliuca (allenatore dei portieri della Primavera), Marco si ispira ad Oblak e proprio come il portierone dei colchoneros mostra una continuità e una costanza degna dei grandi. In questa stagione, conclusasi in anticipo per ovvi motivi, i rossoblu stavano disputando un sereno campionato di metà classifica e lui ha sempre fornito prestazioni positive con 19 presenze all'attivo e quattro clean sheet.
IL LEGAME CON LE NAZIONALI – Lo scorso inverno è salito alla ribalta dopo lo splendido Campionato del Mondo disputato con l'Italia Under 17, terminato con la sconfitta ai quarti contro il Brasile. Paradossale come il suo nome sia finito sulla bocca di numerosi agenti e società proprio grazie alla Nazionale. Marco è infatti figlio di padre e madre albanese arrivati in Italia anni fa. Proprio in occasione della sua prima convocazione in azzurro (in Croazia durante la Fase Elite) si è trovato dinnanzi ad una difficile decisione da prendere: scegliere per quale Nazionale giocare. Dopo una complicata settimana di riflessioni, ha optato per la casacca azzurra. Riconoscente e pieno di amore verso il suo paese di origine, lui si sente italiano ed è ben conscio che con l'Albania non avrebbe potuto fare il percorso realizzato sin qui. E pensare che appena due anni fa, nell'aprile 2018, aveva disputato una competizione proprio in maglia rossonera. Si giocava l'Uefa Development Tournament a San Marino e l'Albania di Molla aveva come avversari Armenia, San Marino e Italia. Dopo i primi 90' di gioco, contro gli azzurri finisce 1-1 e, in assenza di tempi supplementari, si va direttamente ai rigori. Para due rigori all'Italia, ma fa lo stesso il portiere azzurro. Si arriva così al rigore decisivo. Sul dischetto ci va Molla, col passato da difensore e spiazza il portiere. Esperienza meravigliosa.
La Nazionale è senza dubbio una delle tappe fondamentali della sua giovane carriera. Cresce tanto sui campi di Coverciano grazie agli insegnamenti di Mister Ferron (preparatore dell'Under 17) soprattutto sul lato caratteriale. L'esordio ufficiale arriva in Turchia dove gioca tutte le partite della Fase Elite che regalano il pass all'Italia per l'Europeo Under 17. Le sue qualità non passano inosservate anche durante questa manifestazione. L'Italia va ad un passo dal trionfo negatole dall'Olanda nella finalissima.
TRA PRESENTE E FUTURO… – Personalità forte e decisa, Marco Molla sa di non aver dimostrato ancora nulla, non si sente ancora un calciatore. Ha chiari in testa i suoi obiettivi. Vuole conquistarsi la Serie A col suo Bologna, evitando un percorso di prestiti. Impresa ardua, ma non impossibile e la convinzione è il primo tassello fondamentale per riuscirci. Amato da una famiglia che lo segue dappertutto dalla Turchia all'Irlanda, passa la quarantena ad allenarsi (potrebbe essere convocato qualora riprendesse la Serie A) e a giocare ai videogiochi con Riccardo Orsolini, uno dei compagni più grandi con cui ha legato maggiormente. E tra allenamenti, e sogni, Marco Molla sta costruendo la propria carriera, sperando di onorare il suo cognome balzando con slancio verso il futuro.
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