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Il Cagliari sta facendo una stagione molto positiva: a livello di prima squadra, a parte una flessione nei mesi centrali del campionato, costati l'esonero di Maran e il conseguente arrivo di mister Zenga, sta raccogliendo punti ed è a ridosso della zona Europa. A livello giovanile il sogno scudetto per la Primavera si è dovuto interrompere a causa dell'interruzione definitiva dei campionati per il Covid. Pochi punti dall'Atalanta, facevano ben sperare per il finale di stagione, ma ciò non toglie quello che è stato il positivo nella stagione della squadra allenata da mister Canzi. Una squadra formata da tanti talenti e pronti a prendere il volo con la prima squadra: Carboni, che dopo l'esordio a Ferrara il campo lo ha sempre visto da titolare con ottime prestazioni, poi Marigosu, Ladinetti e Boccia gli altri che potrebbero realizzare il sogno di una vita. Proprio Boccia, difensore classe 2001, ha parlato a Cuore Rossoblù sul presente e sul futuro, ecco le sue parole:
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E MP? E' POSSIBILE, LEGGI L'ESPERIENZA DI GABRIELE
"Allenarsi con la prima squadra? Un'emozione forte, come quando metti per la prima volta piede in un campo nuovo, in una categoria che non conosci. Sicuramente è tosta, non puoi mollare di un centimetro altrimenti paghi dazio. A livello tecnico e fisico è davvero un altro mondo rispetto alle giovanili. I tre mesi di inattività? Il campo è mancato come l'aria, penso sia normale. Ci siamo accorti subito della serietà della situazione che il mondo stava e sta vivendo, ho avuto paura che questa stagione non ci avrebbe più permesso di scendere in campo. Cosa mi porto dentro di questa esperienza? Tanti consigli, dei compagni ma anche dei mister. Sto vedendo molta umiltà e professionalità da parte di chi già ha fatto tanto nel mondo del calcio. Bisogna crescere prima di tutto a livello mentale. Gli scherzi e le risate? Ce ne sono tante, penso a quando si fanno gli esercizi con il comando dei due tocchi chi sbaglia è vittima dei cosiddetti 'pistincus' (buffetti) da parte degli altri. Maturità? Sono felice, si dice sempre che il calcio è solo una parte della nostra vita e ne sono convinto. Non è semplice conciliare i ritmi dello sport professionistico con gli studi, ce l'ho fatta e penso che questo mi possa dare ulteriori motivazioni per affrontare le prossime sfide. Sfida con Marigosu e Carboni sui banchi di scuola? Ho perso purtroppo (risata). Con Federico e Andrea siamo cresciuti negli anni, vivendo tante battaglie sul campo, è bello continuare a vivere la quotidianità in prima squadra. Rapporto con Carboni? C'è un rapporto splendido, sincero e pieno di stima. Ci intendiamo a meraviglia da moltissimo tempo, Andrea è un amico e averlo visto esordire in prima squadra a Ferrara mi ha emozionato, una gioia per tutto il nostro gruppo della Primavera. Contratto? Qualcosa di unico, uno dei miei grandi traguardi che puntavo a raggiungere, lo sognavo. Far parte del Cagliari è un onore, ho questo privilegio da diversi anni, legarmi ulteriormente è stato qualcosa di stupendo. Da lì voglio partire per inseguire altre soddisfazioni. Paragone con Pisacane? Fabio è un grande, umanamente e calcisticamente. Mi dà consigli, ha il carattere e l'animo giusto per approcciarsi ai giovani. Mi ci rivedo per caratteristiche tecniche e fisiche, spero di fare quello che è riuscito a costruire lui con la nostra maglia. Idolo? Fabio Cannavaro. L'ho sempre ammirato, continuo a guardare suoi video, come me non aveva un'altezza elevata ma è riuscito a primeggiare grazie al sacrificio, al lavoro e all'esaltazione di quelle che erano le sue qualità di difensore come tempismo, aggressività e intelligenza. Sogno? Esordire in Serie A con il Cagliari. Fermarsi ad un passo dal sogno scudetto Primavera? Purtroppo è andata così. Il mister, tutto lo staff ci ha ringraziato per quello che insieme stavamo facendo, non abbiamo potuto far altro che condividere la nostra tristezza. Speriamo che in futuro la Primavera del Cagliari riesca finalmente a giocare i playoff e vincere lo Scudetto. Quest’anno ci siamo andati davvero molto vicini e son sicuro che avremmo detto la nostra. Rapporto con mister Canzi? Mi ha sempre aiutato tanto, dandomi fiducia e la possibilità di dimostrare quanto valgo. Mi fece debuttare due anni fa in Primavera 1 ed è sempre stato un prezioso alleato di ciascuno di noi. Continuare a lavorare insieme in un altro contesto è stimolante. Lui, insieme a Conti e Agostini, compone un trio fondamentale per tutto il progetto Cagliari: Daniele ti fa capire in ogni momento cosa voglia dire sentirsi cucita addosso la maglia rossoblù; Ago è un maestro, a me e agli altri difensori ha dato insegnamenti decisivi che ci porteremo dietro per tutta la carriera. Mollare? I momenti difficili ci sono, nella vita in generale, e bisogna saperli affrontare anche con le persone che ti stanno vicino e ti vogliono bene. Non ho mai pensato a lasciar perdere, ci ho sempre creduto e continuerò a farlo. Troppo basso per giocare in A? Penso che l'altezza conti fino ad un certo punto, si può compensare con altre doti che comunque non devono mancare ad un difensore. Occorre lavorare sul piano tecnico come in quello atletico e della personalità. In tal senso, lavorare con i professionisti è fondamentale, devo stare sul pezzo e prendere ogni goccia di positività e insegnamento che arriva giorno dopo giorno".