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Conti: “Oggi i genitori sono convinti di avere un figlio fenomeno”

Le parole dell’ex calciatore ed attuale coordinatore del vivaio della Roma

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Bruno Conti

Bruno Conti è stato uno dei giocatori in grado di lasciare un segno indelebile nella storia del calcio italiano. Nativo di Nettuno, l’ex attaccante ha mosso i primi passi nel settore giovanile della Roma, esordendo in Serie A a soli 19 anni. Tolta un’esperienza in prestito al Genoa, Conti è stato la bandiera dei giallorossi tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘90. Nel 1982 si è inoltre laureato campione del Mondo con l’Italia del ct Bearzot. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Conti ha parlato anche del calcio giovanile. 

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Bruno Conti Roma

Bruno Conti Roma

Conti, i giovani e il problema dei genitori

Bruno Conti non si è dimenticato delle proprie origini. Dal 2005 infatti è coordinatore del vivaio della Roma. In primis, l’ex calciatore si è soffermato sull’influenza che un genitore può avere nei confronti del proprio figlio calciatore: “Il problema è spiegare che cos’è il professionismo ai suoi genitori. Noi siamo cresciuti in strada, pensando solo a divertirci. Oggi se a 11 anni un bambino viene selezionato c’è un’esasperazione incredibile, si pensa solo al risultato, a litigare e a sovrastare gli altri, invece di far capire poche cose, ma con chiarezza”. Secondo Conti esistono altre priorità: “L’importanza della scuola, prima di tutto. Poi che il calcio e lo sport vanno vissuti come divertimento. Se uno è bravo, arriva. Io sono stato bocciato a diversi provini, ma non mi pesava e il giorno dopo ero a giocare con gli amici”. 

Conti, l’elogio di De Rossi e la scommessa Politano

Bruno Conti può vantare una grande esperienza all’interno del settore giovanile della Roma. Sono tanti i giovani che sono passati da Trigoria al momento del suo insediamento: “Non avrei scommesso su Politano: era considerato come me, troppo gracile. Nessuno ci credeva invece è arrivato dove è arrivato. Ma quello che mi ha dato più soddisfazione di tutti è proprio De Rossi: lo avevamo preso come attaccante, poi è stato spostato in mediana ed è diventato grande. Anche per questo vederlo oggi sulla panchina della Roma è speciale”. 

 

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