Fiorentina
Sene, Rubino e Caprini: la Fiorentina va… all’attacco della Coppa
Compattezza ed equilibrio viola possono giovare nella finalissima
Manca sempre meno alla finalissima di questa 52ª edizione della Primavera TIM Cup, dalla quale emergerà una sola vincitrice tra la formazione granata e quella toscana. Rispettivamente prima e seconda nell’almanacco della competizione: otto i trofei in bacheca per il Torino, sette per la Fiorentina. Nell’ultimo periodo però, quest’ultima si è rivelata un vero e proprio assolo della competizione, trionfando quattro volte – consecutivamente – nelle ultime cinque edizioni. A discapito di quanto fatto vedere in campionato, la squadra viola ha avuto fin qui un percorso costante in Coppa Italia, vincendo contro Genoa e Milan prima di arrivare al doppio confronto con la Roma, rifacendosi della finale persa l’anno passato. Tre a uno all’andata, uno a uno al “Tre Fontane”, in trasferta; pareggio che ha regalato l’ennesimo pass per la finale alla squadra di Galloppa. Se la Fiorentina può dirsi incostante sul piano dei risultati tra Campionato e Coppa, prettamente in linea gli obiettivi altisonanti del Torino, situato in sesta posizione – in zona playoff – al pari del Sassuolo quinto. Ma ora facciamo un passo indietro e analizziamo la squadra viola, stante in tredicesima posizione e in perfetto equilibrio alla voce “differenza gol”.
Analogie e differenze
I numeri ci indirizzano e ci guidano per analizzare al meglio una squadra fin qui altalenante se si considerano le due competizioni (campionato e Primavera TIM Cup), ma in linea sotto altri aspetti. La Fiorentina si presenta alla sfida da tredicesima forza del campionato, a quota 33 punti, e disponendo di un bilancio equo rapportando i gol fatti con quelli incassati: 40. Dunque fa ancora riflettere come l’andamento in Coppa sia totalmente ribaltato. Se dovessimo considerare la classifica per gol segnati, la Fiorentina si troverebbe al decimo posto (a ben quattordici lunghezze dal Torino capolista – a parimerito con l’Inter). Diverso, invece, il discorso per gol subiti: non si sposta tanto la classifica (8° forza); ma quello che denota la compattezza è resa evidente se paragonati ai 47 gol incassati dai granata. Due medaglie della stessa faccia se si prende in considerazione i rendimenti lontani e vicini al Viola Park: ventuno punti fuori (terza posizione), dodici in casa (terzultima).
Sene, Rubino, Caprini: tridente di ferro
Il reparto offensivo della squadra di Galloppa non è certo entusiasmante se si guarda ai gol fatti, o quantomeno c’è di meglio; dove però pare essere sfavillante è la facilità con cui creano chance da gol, poi non pienamente concretizzate. Grande merito va dato a quello che è il tridente cardine viola: Sene-Rubino-Caprini.
A completare il reparto ogni tanto, infine, è stato inserito anche Braschi, con i tre sopracitati agenti alle sue spalle. In fase realizzativa, a guidare la classifica marcatori della rosa, ci sono Sene e Rubino (entrambi a 9), seguiti immediatamente da Caprini a quota 8. Ventisei gol distribuiti in maniera perfettamente equa: trovatelo voi un tridente così.
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