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Bologna

Ruffo Luci, quando lavoro e tecnica fanno sbocciare un talento

Focus sul capitano della primavera rossoblù allenata da mister Zauri

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Il Bologna primavera quest'anno è partito forte. Velocità, fraseggi, intensità e tanti gol. Una parte del merito di quest'inizio di stagione è da attribuire all'esplosione di Dion Ruffo Luci, che  fino a questo momento si sta rivelando il vero trascinatore della squadra allenata da mister Zauri. Dopo la passata stagione, chiusa con sedici presenze, due assist e tante prestazioni positive, quest'anno il campionato del giovane rossoblù sembra essere partito con un ritmo ancora più alto. La mezzala classe 2001 infatti ha già firmato tre reti in campionato e una in Coppa Italia Primavera; ma questi numeri, seppur già molto buoni, non bastano a rendere l'idea di quanto il ragazzo stia facendo bene. In campo, oltre a essere fondamentale in fase realizzativa, è uno dei pochi giocatori del campionato primavera a saper svolgere entrambe le fasi con grande concentrazione e abnegazione. Nonostante il grande impegno in zona gol, con inserimenti e pressione alta, Dion difende e ricuce in molte azioni difensive, aiutando la squadra, recuperando il pallone e facendo ripartire il contropiede. A Firenze ad esempio, alla prima giornata di campionato, Ruffo Luci recupera in scivolata un pallone, conducendolo poi con un coast to coast nella metà campo avversaria, portando così il Bologna a creare un'occasione molto pericolosa, sfiorando la rete. Da sottolineare anche il tiro da fuori, infatti il capitano rossoblù è dotato di un destro potente ma anche preciso: per crederci basti guardare i gol segnati contro il Cagliari o contro la Lazio: quest'ultimo il più spettacolare, dove Dion spedisce il pallone nell'angolo più lontano da almeno 30 metri. Questi sono solo due esempi, ma fanno capire il bagaglio tecnico e tattico del ragazzo. Ha le qualità del numero 10 ma la tenacia e la grinta difensiva del numero 4. Nella passata stagione Sinisa Mihajlovic lo ha fatto allenare in diverse occasioni con la prima squadra, con esordio nel finale di Parma-Bologna dello scorso campionato. Il giovane capitano bolognese è l'esempio perfetto del giocatore talentuoso che non si monta la testa, che non gioca con sufficienza in primavera dopo le prime esperienze con i grandi. Infatti in molte situazioni siamo stati davanti a giocatori che una volta richiamati in primavera dopo esperienze con le prima squadre, si sono rivelati poco motivati, fermi e senza quell'umiltà e quella fame che sono necessarie per sfondare nel calcio. Dion invece sta riportando sul campo, assieme ai ragazzi di Zauri, tutto quello appreso con i grandi, facendo fare così un passo in avanti a sè stesso, ma anche a tutta la squadra.

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