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Cagliari, Ranieri si ritira: i giovani talenti lanciati dall’uomo dei miracoli

Più di trent’anni trascorsi sulla panchina, per una carriera leggendaria

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Ranieri Cagliari

“Perfettamente bilanciato, come tutto dovrebbe essere”. Citiamo un film supereroistico perché la salvezza con il Cagliari è solo l’ultima delle imprese titaniche, eroiche, di un allenatore laureato con master nella materia “far avverare anche cose impossibili”. Si ritira una delle personalità più iconiche della storia del calcio italiano: Claudio Ranieri ci lascia in eredità la miriade di miracoli sportivi compiuti, così come i tanti giovani talenti cresciuti e lanciati nel corso degli anni. 

Tutto inizia e finisce a Cagliari

Nella terra del “rombo di tuono” Gigi Riva, Ranieri arriva con la stessa potenza dirompente. Potremmo prendere in prestito il famosissimo verso di Antonello Venditti: “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Come nelle più classiche storie con lieto fine, tutto finisce dove era iniziato. Dopo 36 anni di carriera dedicati ad abbattere il concetto di “impossibile nel calcio: il picco massimo è ovviamente rappresentato dalla Premier League vinta con il Leicester, una squadra che ha coniugato sogno e realtà dando consistenza ai miracoli. Cagliari è l’inizio e la fine di un’era, dove ”Sir Claudio” (così verrà per sempre ricordato in Inghilterra, a proposito di riconoscimento verso i grandissimi) comincia a muovere i primi passi da allenatore. Le stagioni 1988/89 e 1989/90 segnano la doppia promozione dei rossoblù, che approdano in Serie A guidati anche da un centrale che a soli 19 anni aveva le chiavi del reparto: si tratta di Gianluca Festa. Anche lo sfortunato Alfonso Greco si affaccia con continuità nel calcio che conta grazie a Ranieri, che gli consegna le chiavi del centrocampo ad appena 20 anni prima che il romano rimedi un infortunio al ginocchio che ne comprometterà la carriera. 

Eppure, tra le perle più luccicanti nel repertorio del tecnico romano troviamo Frank Lampard, centrocampista voluto fortemente da Ranieri nella parentesi al Chelsea, e che esordirà proprio grazie a lui inaugurando una delle storie d’amore più forti nella storia del calcio. Arricchisce la folta schiera di talenti il portiere Francesco Toldo, che a poco più di 20 anni con la Fiorentina di Ranieri trova per la prima volta in carriera la Serie A. Potremmo continuare citando John Terry, storico capitano all’ombra dello Stamford Bridge, o Eidur Gudjonsen, grande attaccante islandese: “Sir Claudio” è da sempre un esperto conoscitore di calcio, che sa vedere e valorizzare il talento.

Cagliari

Prati – Italia

I giorni d’oggi: le basi per il futuro costruite a Cagliari

Nell’ultima parentesi di carriera, prima di annunciare un ritiro tanto sofferto quanto ponderato, Claudio Ranieri lavora all’ultimo personalissimo miracolo: puntando fortemente su alcuni giovani di talento, revitalizza un Cagliari al dodicesimo posto e lo riporta in Serie A. Nella serie cadetta, comincia a lavorare sul bacino della Primavera lanciando Obert (che giocherà 35 partite), Kourfalidis (che ne disputerà 25), Franco Carboni (prodotto del vivaio dell’Inter che collezionerà 14 presenze) e Zito Luvumbo (vero fiore all’occhiello, con 43 presenze e 5 gol all’attivo). Nel massimo campionato italiano, conferma la fiducia verso Obert (19 presenze) e Luvumbo (31 partite e 4 gol), schierando con continuità anche Sulemana (23 disputate con 2 centri), Oristanio (che ne gioca 27 con 2 timbri) e Prati (autore del gol salvezza e in campo in 25 occasioni). Insomma, la conferma della massima categoria è un capolavoro che coinvolge anche la Primavera e il lavoro sui giovani, qualcosa a cui da sempre Claudio Ranieri è incline. 

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