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Roma-Inter, le pagelle dei nerazzurri: Casadei e Silvestro sugli scudi, Iliev la risolve dalla panchina

Le pagelle dell’Inter

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Foto: MARTINA CUTRONA

ROVIDA 6.5: incolpevole sul gol di Vicario, la Roma crea poche occasioni da gol limpide e deve intervenire pochissimo, complice anche la scarsa precisione delle conclusioni giallorosse. Nei supplementari si esalta e protegge il risultato su Cassano per ben due volte, aiutato anche dalla traversa in occasione del tiro di Vicario

SILVESTRO 7: prima Rocchetti e poi Oliveras sbattono costantemente sulla sontuosa prestazione del terzino in maglia nerazzurra. Se nei primi minuti si rende protagonista con qualche discesa, nel corso del match indietreggia il suo raggio d’azione chiudendo la sbarra sulla sua fascia. Dal 105′ Nunziatini SV

HOTI 6: se proprio si deve trovare un punto negativo nella prestazione nerazzurra è il gol subito da palla ferma, quando proprio il numero 5 si dimentica Vicario, libero di mettere alle spalle di Rovida. Per il resto gioca una partita ordinata, dove la Roma non trova limpide occasioni da gol

MORETTI 6.5: prestazione da vero leader difensivo. Spadroneggia in area anticipando spesso gli attaccanti avversari e facendo suoi tutti gli spioventi in area nerazzurra

CARBONI F. 6.5: nonostante il giallo nei primi minuti il trenino argentino non molla un centimetro. Si sovrappone con costanza creando superiorità numerica e anche in fase difensiva fa sentire il fisico. Quando il match entra nel clou ecco lo schema che ha visto gran parte dei gol di Casadei in campionato, cross dalla sinistra del terzino per la zuccata dell’8 nerazzurro. Per i palati piu’ fini “Stockton to Malone”

SANGALLI 6.5: ottima la prova del capitano nerazzurro. Scherma bene la difesa e da il via alle azioni meneghine disegnando ottime traiettorie, in grado di far uscire i suoi compagni in fase d’impostazione. Esce quando Chivu ha bisogno di piu’ trazione offensiva. Dal 79′ ILIEV 7: gli bastano dieci minuti per prendere le misure alla difesa giallorossa. Nei tempi supplementari prima butta giu’ il palo da posizione defilata, poi una volta entrato in area in slalom lascia sul posto Vicario e scarica alle spalle di Mastrantonio, consegnando vantaggio e scudetto all’Inter 

 Simone Pafundi, il classe 2006 convocato da Mancini

FABBIAN 6: ordinato e compatto a centrocampo si fa vedere spesso per ricevere il pallone negli spazi, roccioso nei contrasti non fa mancare la sua presenza in campo anche in fase di ripiego. Esce furente all’ora di gioco. Dal 58′ GRYGAR 6: non fa sentire la mancanza del compagno. Legge bene le manovre avversarie intercettando passaggi al centro del campo e dando il via alle ripartenze nerazzurre

CASADEI 7: una garanzia. Consegnare il pallone al centrocampista casse 2003 significa non perdere mai la sfera. Disegna geometrie con cambi di gioco e passaggi piu’ semplici, poi diventa il protagonista assoluto con il suo marchio di fabbrica, il colpo di testa che consegna il pari ai nerazzurri e spedisce il match ai supplementari 

PESCHETOLA 6.5: parte dietro le punte ma come suo solito svaria su tutta la trequarti. Impone il suo ritmo sfidando spesso la difesa della Roma e guadagnando molti falli in posizioni interessanti. Dal 66′ CARBONI V 6.5: entra in campo con la giusta foga e cerca subito il dialogo con il fratello. Svaria sulla trequarti proprio come il compagno che ha rilevato e fa tremare Mastrantonio in un paio di occasioni

ABIUSO 6: esce stremato dopo una lotta infinita con la difesa della Roma. Deve scendere molte volte sulla linea della trequarti per avere la possibilità di ricevere la sfera indisturbato e creare spazi per il compagno di reparto. Dal 79′ OWUSU 6.5: come per Carboni V dal suo ingresso l’Inter ritrova la lucidità persa nei minuti precedenti. Chivu da spazio alla sua fantasia e si riaccende la luce in casa nerazzurra. Nei tempi supplementari si sacrifica e rientra in difesa lottando come un leone, fermando uno scatenato Cassano

JURGENS 6: dopo un ottimo primo tempo dove si inserisce spesso e lotta contro la rocciosa difesa giallorossa scende leggermente d’intensità nella ripresa. Dal 66′ ZUBEREK 6: prova senza infamia ne lode per l’attaccante. Come per il compagno che gli lascia il posto lotta tanto e sgomita con la difesa della Roma, tenendo palla in zona offensiva

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