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[FOCUS]- Cagliari, Liverani e la Serie B: il mix perfetto per gioiellini sardi

I prodotti della Primavera di Agostini pronti a fare il salto nel calcio che conta

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FOTO ELENA ACCARDI

Il Cagliari continua a leccarsi le ferite dopo la retrocessione in Serie B. Ma se lo scivolamento in seconda serie è stato il punto più basso dopo anni di Serie A, il declassamento dei sardi potrebbe rappresentare la rampa di lancio per i talenti che hanno fatto sognare i tifosi rossoblù quanto meno a livello di calcio giovanile nella Primavera di Alessandro Agostini. Eppure il Dio del Calcio è stato ingeneroso nei confronti del tecnico della U19 del capoluogo sardo: dalla retrocessione in quel del “Penzo” di Venezia con la prima squadra si è passati alla clamorosa rimonta nei minuti di recupero dell’Inter di Christian Chivu, in una gara che i sardi conducevano sul 3-0 fino ad un quarto d’ora dal triplice fischio. Ma con Fabio Liverani al timone alla “Unipol Domus Arena” e lo stesso Agostini nella veste di saggio scultore di giovani talenti, il Cagliari può tornare a ruggire.

Il cocktail ideale

I segnali incoraggianti arrivano dalle amichevoli. “Calcio d’agosto, non ti conosco”, figuriamoci quello di fine luglio. Il progetto è dello stesso Liverani, che in Sardegna ha l’occasione di togliersi qualche sassolino dalle scarpe dopo le esperienze in Serie A con Lecce e Parma. Ma l’ex-regista di Lazio e Palermo ama lavorare con i giovani e lo fa seguendo una traccia tattica tanto cara alla Primavera di Alessandro Agostini, terza in classifica nell’ultima regular season di Primavera 1: un canonico 4-3-3 che pone al centro inventiva e qualità individuale degli interpreti, in un gruppo in cui i “vecchi” come Leonardo Pavoletti e Gianluca Lapadula dovranno guidare gli under scalpitanti. Ma la vittoria in amichevole contro il Racing Strasbourg dimostra come la linea adottata possa essere davvero quella corretta, dato che oltre al bomber ex-Genoa e Napoli è andato a segno anche Jacopo Desogus, stellina agli ordini di Agostini nella scorsa stagione.

Due mancini, due prospetti top

Partendo dalle retrovie ci si attende un salto di qualità da parte di Adam Obert: principesco con la Primavera da fuori quota sia con il Cagliari che con la Sampdoria, ha calcato per ben sei volte i campi di Serie A. Il suo mancino può essere utile per la costruzione dal basso, fiore all’occhiello della filosofia di Liverani, che contro lo Strasburgo lo ha utilizzato come terzini sinistro bloccato. Lo slovacco ha dimostrato di possedere mezzi fisici e atletici straripanti tra i pari età, tanto da conquistarsi la nazionale U21 del suo paese. Manca ancora, però, il savior faire del difensore spiccio e maleducato, caratteristica che lo porterebbe ad uno status decisamente più prestigioso. Ha un mancino delizioso anche Franco Carboni, su cui sono stati consumati litri di inchiostro nella scorsa stagione: crossatore eccezionale, ha fornito l’assist del pareggio a Cesare Casadei nella finale Scudetto di Reggio Emilia contro la Roma. Il Biscione si gode il classe 2003 e il fratello Valentìn, pronto a sfondare definitivamente in Primavera, mentre per il terzino dell’Albiceleste ci si aspetta un lavoro speciale da parte di Liverani nel prossimo campionato cadetto.

Mezzali con fame

Se contro lo Strasburgo il protagonista del centrosinistra della mediana a tre è stato Nunzio Lella, classe 2000 all’Olbia nell’ultima stagione, è certo come Christos Kourfalidis presenti un curriculum più che valido per strappare un maglia da titolare in questo Cagliari. Capitano agli ordini di Agostini, il greco è lievitato in Primavera 1 di pari passo con la sua squadra, tra giocate di qualità non comune confezionate in un livello di intensità superiore alla media. Da fuori quota si è imposto a dovere anche come esempio per i compagni, grazie ad un temperamento che in Serie B potrà risultare decisivo nelle scelte di Liverani. Resta ancora un punto interrogativo il futuro di Nicolò Cavuoti, che di garra sul campo ne mette tanta quanta Kourfalidis. Classe 2003, con il Cagliari ha esordito in Coppa Italia contro il Sassuolo nel dicembre 2021, ma il calcio dei grandi non rappresenta una novità per la mezzala nativa di Vasto: con la maglia della squadra della sua città vanta 19 presenze in Serie D collezionate all’età di 16 anni, pochi mesi prima dello sbarco in Sardegna.

Tutti in prima squadra davanti?

Tra un Gaston Pereiro atteso all’imposizione vera e propria nel nostro paese e un già citato Pavoletti che ha sposato la causa del Cagliari anche dopo la retrocessione per non lasciare il club che lo ha accompagnato nel periodo dei due gravi infortuni al ginocchio, a completare il tridente c’è Jacopo Desogus. Cagliaritano doc, classe 2002, la gavetta fatta di 71 presenze, 25 gol e 10 assist con la Primavera dei rossoblù rappresenta lo specchio del talento più sfizioso su cui può contare Liverani. Destro di piede, tocco di palla pulito e gestione elegante della sfera, Desogus risulta terribile in zona di rifinitura grazie al tempismo adottato nella scelta finale. Solido a livello fisico nelle accelerazioni improvvise, gioca da 10 puro dislocato sulla sinistra. La sua presenza ingombrante nei pensieri degli avversari fa comodo soprattutto al centravanti, chiedetelo a Zito Luvumbo. Angolano classe 2002 anche lui, ha giocato i primi sei mesi della scorsa stagione collezionando solo 4 presenze in Serie B con la maglia del Como. Un fardello ingombrante di un’esperienza deludente che Luvumbo ha trasformato in energia positiva una volta richiamato alla base: doppia cifra di gol con la Primavera, ha spostato gli equilibri del campionato Primavera 1 dimostrandosi il puntero definitivo per Agostini. Devastante nello spazio, tenace e freddo sotto porta, tra i pari età ha dominato fisicamente. E per un Tramoni che il Cagliari ha seguito da distante in prestito con la maglia del Brescia, eccone un altro che in Primavera si è consacrato dopo aver assaggiato il professionismo da giovanissimo con l’Ajaccio. Dalla Corsica alla Sardegna, Lisandru (fratello di Matteo) ha preso in mano la fascia destra del Cagliari Primavera sgasando a tutto motore e convergendo volentieri sul suo mancino. Forse non giocherà in prima squadra da subito, ma i minuti tra i grandi nelle amichevoli confermano come possa diventare una mina vagante per il Cagliari che verrà.

 

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