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La Juve ti fa grande: da Mbangula e Savona… quello che per Motta non conta

Thiago Motta non fa sconti alla sua Juve per quello le sue idee e le sue scelte ti fanno grande: da Mbangula a Savona fino a Yildiz.

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Thiago Motta
Thiago Motta

Niente sconti. Thiago Motta ha un metodo tutto suo per preparare e allenare le sue squadre. Dall’esperienza con l’U19 del Psg fino al suo approdo con la Juve ha sempre messo in campo le sue idee senza guardare in faccia nessuno. Le panchine di Douglas Luiz, uno dei migliori acquisto del mercato estivo bianconero, è rimasto in panchina e ha giocato appena 55 minuti sin qui. Un ritardo di condizione, dovuto alle partite di Copa America col Brasile, e la preferenze di scegliere chi ha svolto tutto il ritiro con la prima squadra dal suo arrivo.

Poche parole, ma quelle giuste. In allenamento è così, assieme al suo vice Colinet, dà indicazioni, sprona, spiega e spinge i suoi a osare la giocata. Tutti sullo stesso livello perché non conta tanto il nome dietro sulla maglia, bensì quanto uno può dare sul campo. In queste prime tr giornate ha avuto ragione.

Motta-Juve, non conta il nome sulla maglia

Non conta il nome sulla maglia. Per questo Thiago Motta ha deciso di mandare in campo Mbangula nella prima giornata contro il Como (ripagato dal gol), un po’ a sorpresa rispetto alle sensazioni della vigilia. Una scelta confermata anche poi contro Verona e Roma nonostante dal mercato Giuntoli abbia portato in dote diversi innesti.

Lo stesso è successo con Savona. L’ingresso in campo al problema di Weah e poi la prova da titolare (anche lui con gol) contro il Verona. Un segnale importante perché quando riesci a trasmettere fiducia, soprattutto ai giovani, il ritorno dal campo è sempre e soltanto positivo. Gli errori possono capitare ma è proprio a chiedere ai suoi ragazzi di provarci, sbagliare e riprovarci ancora perché soltanto così puoi riuscire nelle tue idee.

Il progetto Juve e l’esaltazione di Motta

In questo senso il progetto della Juve può vedere la massima esaltazione nelle scelte di Thiago Motta. Il tecnico in queste prime gare ha lanciato già diversi ragazzi e altri potrebbero trovare spazio, chissà, nel corso del campionato o nelle prossime stagione. L’idea bianconeri è pluriennale e se le cose dovessero andare per il verso giusto anche la scelta dell’italo-brasiliano potrebbe trovare spazio per più anni sulla panchina della Vecchia Signora.

La Primavera di Magnanelli è partita bene (dopo il 3-0 subito contro il Genoa) e la Next Gen ha avuto un’ottima reazione alla sconfitta interna contro l’Audace Cerignola. Dal mercato sono arrivati ragazzi interessanti, altri sono pronti a fare il loro percorso di crescita e farsi vedere alla prima occasione disponibile. Anghelé è l’ultimo esempio di quanto detto: l’anno scorso in Primavera e quest’anno è il titolare della seconda squadra di Montero ma ha già vissuto la sua serata emozionante con l’esordio in A contro il Verona.

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